lunedì 9 febbraio 2015

Orientamento della scapola durante movimenti planari e tridimensionali dell’arto superiore in soggetti con instabilità anteriore dell’articolazione gleno-omerale

Hung et al. Physiother Res Int. 2014 Mar;19(1):34-43. doi: 10.1002/pri.1558. Epub 2013 Jun 13.


Scapular orientation during planar and three-dimensional upper limb movements in individuals with anterior glenohumeral joint instability.

Approcciandosi al controllo motorio della spalla, spesso risulta fondamentale riuscire a chiarire se la priorità dell’intervento riabilitativo riguardi la scapola oppure l’articolazione gleno-omerale. L’articolo si colloca in quest’ottica, analizzando dal punto di vista meccanico la posizione della scapola in pazienti che presentano un’instabilità anteriore della gleno-omerale. Gli autori si domandano se l’orientamento scapolare, in questo gruppo di pazienti, presenti delle differenze significative rispetto ad un gruppo di controllo di persone sane. Per rispondere al quesito di studio, vengono considerati 2 tipi di movimenti diversi: 1) l’abduzione del braccio sul piano frontale e 2) un movimento funzionale di raggiungimento di un target nello spazio. In entrambi i movimenti considerati sono stati registrati dati inerenti la posizione della scapola sui piani di rotazione superiore/inferiore, tilt anteriore/posteriore, movimento mediale/laterale.
Confrontando il gruppo dei 10 pazienti con quello dei 15 sani, gli autori osservano che non sussistono differenze significative nella posizione della scapola sia a 45°, 90° e 135° di abduzione sia nel movimento funzionale di raggiungimento nello spazio. 
Gli autori concludono quindi suggerendo che l’instabilità anteriore dell’articolazione gleno-omerale abbia un’influenza minima sulla cinematica della scapola durante i movimenti dell’arto superiore in una condizione cronica.

Autore del post: Dott. Francesco Cantarelli: Fisioterapista ed International Accredited Teacher SMARTERehab